LUCI ED OMBRE DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE

LUCI ED OMBRE DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE

Da sempre una delle esperienze più amate dagli studenti è quella dei viaggi di istruzione: che siano di uno o più giorni, sono il modo perfetto per prendere una pausa e allontanarsi dai banchi di scuola, eppure non sempre sono così piacevoli come sembrano.


Alcune classi non hanno la possibilità di andare in viaggio per vari motivi, tra i quali la mancata disponibilità dei professori o i comportamenti scorretti da parte di alcuni studenti durante le ore scolastiche. Le classi escluse molto spesso ne risentono, sentendosi discriminate rispetto alle altre.

Ne è un chiaro esempio la testimonianza di un ragazzo che abbiamo intervistato e che vuole mantenere l’anonimato: all’inizio, infatti, non gli era stata data la possibilità di partecipare perché la scuola non voleva assumersi la responsabilità di eventuali imprevisti durante il viaggio. Per lui è stato difficile ottenere l’approvazione da parte dei professori, nonostante non ci fossero problemi così gravi da impedirgli la gita, ma grazie all’intervento di genitori e preside è riuscito, alla fine, ad ottenere l’autorizzazione per partire.

Tra le lamentele degli studenti spesso ciò che risalta maggiormente è la frase “alcuni professori non vogliono portarci in gita”. Questo ci ha spinte ad indagare più a fondo sulla motivazione che impedisce ai professori di dare disponibilità nell’accompagnare gli studenti.

Alcuni professori ci hanno rivelato che la loro preoccupazione è legata alla grande responsabilità che devono assumersi; ci è anche stato spiegato che non ottengono alcun tipo di rimborso, se non per minime spese aggiuntive necessarie, come ad esempio il pranzo. Inoltre una cosa che ci ha lasciato stupefatti è stato sapere che nemmeno i maggiorenni hanno piena responsabilità di se stessi durante le gite e ciò carica i professori di ulteriori responsabilità.

La verità è che ci sono davvero troppi pochi incentivi e tutele per gli insegnanti, e hanno timore di prendersi carico di un’intera classe che a volte nemmeno conoscono, dato che generalmente devono condividere la sorveglianza di classi anche non proprie.

Rispetto a chi ha partecipato a queste esperienze nella nostra scuola le opinioni sono contrastanti: nonostante la maggioranza ne riconosca gli aspetti positivi, ci sono stati diversi episodi che hanno portato disagi per studenti e professori. Gli studenti partiti per Vienna, ad esempio, lamentavano dell’orario della partenza, del costo e delle guide poco preparate, tutte problematiche riconducibili all’agenzia vincitrice del bando pubblico emesso dalla scuola.

Claudia Tremiterra, Elena Parma e Aurora Polillo